gioco

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Come giocare con i bambini? Quanto giocare? E’ giusto che i bambini giochino da soli o è meglio che l’adulto sia presente nel gioco? Che tipo di gioco è meglio proporre a bambini piccoli?

Giocare con i bambini può sembrare un’attività “scontata”e semplice, in realtà le variabili sono tante e vale la pena soffermarsi su di esse per fare del gioco con il bambino un’esperienza educativa e piacevole.
Per poter giocare in modo sereno con un bambino, dobbiamo sintonizzarci con lui e soprattutto recuperare la dimensione del piacere e del benessere: se siamo di fretta, nervosi e distratti, il gioco ne risentirà e non ci saremo goduti appieno l’esperienza!

Ciò che davvero fa la differenza è la qualità del tempo che trascorriamo con i bambini, non necessariamente la quantità. I genitori trascorrono diverse ore separati fuori casa e al lavoro e al rientro a casa desiderano concentrare in poco tempo attività, proposte, giochi motori … ma spesso il bambino vuole solo condividere una lettura, oppure vuole raccontare qualcosa della sua giornata o, meglio ancora, ascoltare il racconto di quella dei genitori!

Un bambino è in grado di giocare tranquillamente da solo per un certo tempo: è bene rispettare questa esigenza e non interrompere o intervenire con domande, richieste, distrazioni: il bambino, infatti, sta giocando da solo ma non è né si sente solo; se è così tranquillo e non richiede un intervento significa che è concentrato e che si fida di ciò che gli sta intorno, sapendo di poter chiedere aiuto quando necessario.

Se, al contrario, il bambino chiede continuamente la presenza dell’adulto nel gioco, dobbiamo garantirgli certo la presenza e il sostegno ma gradualmente stimolarlo a fare anche da solo; se, ad esempio, il bambino non riesce a costruire una torre con i mattoncini e chiede all’adulto di fargliela, quest’ultimo può aiutarlo, mostrandogli alcuni passaggi, ma è importante che rilanci sempre la proposta al bambino, trasmettendogli serenità e fiducia nelle sue abilità.

Un gioco che i bambini amano fare è quello simbolico e dei travestimenti: ecco, questa è un’esperienza nella quale è meglio che l’adulto occupi una posizione marginale e che intervenga nel gioco solo quando coinvolto dal bambino; nel gioco di finzione prima e simbolico poi, il bambino vive un’esperienza evolutiva importantissima, grazie alla quale rielabora esperienze vissute, scarica tensioni e gestisce la propria emotività.

Aiutare la mamma nella spesa e nelle faccende quotidiane è un’altra esperienza che oltre a piacere tanto ai bambini è anche importante dal punto di vista cognitivo e educativo: i bambini si sentono utili, responsabilizzati e imparano tantissimo!

Giocare con i bambini rappresenta anche una preziosa opportunità di relazione, comunicazione e sviluppo linguistico: il gioco è fatto di sguardi, tocchi, suoni, poi parole, risposte, frasi sempre più articolate. Il ruolo dell’adulto diventa quasi quello di un “mediatore linguistico” e di un facilitatore!

La vita è più divertente se si gioca. (Roald Dahl)

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