il furto nei bambini

Buongiorno,

ho un piccolo problema con il mio figlio, ha quasi 5 anni.
Mi sono resa conto che ultimamente si appropria di oggetti non suoi. Non dico che li rubi perché non è che sappia che significhi ma di certo non chiede il permesso al proprietario, che possa essere un suo compagno di classe, un amico, un familiare.

Questo è successo anche in un negozio, aveva preso una barretta di cioccolato mentre stavamo facendo la spesa e
al momento del pagamento la cassiera mi ha fatto presente che doveva battere anche la barretta di cioccolato che aveva in mano il bambino. Arrivati a casa poi ho trovato un’altra barretta nel pantalone.

Non è tanto quel che gli altri mi possano dire, è un bambino e ripeto, so benissimo che non si rende conto ma vorrei poter interromperlo finché si è in tempo. Come posso fare? Grazie.

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Gentile signora,
Sino ad almeno 7-8 anni non può essere definito furto l’appropriarsi di un oggetto altrui perché il concetto di “mio” e “non mio” per alcuni bambini si protrae nel tempo con confini ancora molto labili.
Nel loro egocentrismo essi vogliono per sé quello che li circonda senza sensi di colpa. Possono poi essere presenti ragioni diverse per il loro vissuto:
. bisogni non riconosciuti
. delusioni nei rapporti con un adulto significativo sia in casa che fuori casa
. desiderio di ascolto, di considerazione
. scarsa autostima e necessità di dimostrarsi coraggiosi
Senza drammatizzare, il problema deve essere affrontato in modo deciso, chiarendo che si tratta di azioni disoneste (il bambino è in grado di capire il significato della parola che gli viene spiegata) che non devono ripetersi.

Senz’altro sono l’espressione di un disagio che occorre individuare senza mortificazioni plateali, senza termini offensivi, biasimando il gesto, ma salvaguardando la dignità della persona.

I genitori, educando i figli, si trovano spesso ad affrontare difficoltà che non avrebbero mai immaginato, ma non devono scoraggiarsi

L’importante è essere modelli positivi e propositivi sapendo di disporre di un’arma insostituibile che è il loro affetto
unico, capace di desiderare il BENE dei propri figli, anche se, nell’eventualità di un protrarsi del problema in età di
scuola primaria, potrebbe essere utile l’aiuto di un terapeuta.
Le auguro di essere serena e Le invio i miei saluti.

 

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